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    La storia di Progetto Città

    La storia di Progetto Città prende forma un po’ di tempo prima del debutto ufficiale avvenuto nell’ottobre del 1995 a Firenze. L’idea si sviluppa nella mente di un giovane studente di Scandicci, Andrea Ceccherini, allora segretario cittadino dei giovani socialisti di Firenze e presidente del Comitato per la Difesa dei Diritti degli Studenti Medi, che già dai banchi del liceo scientifico lancia le sue prime battaglie e provocazioni a favore dei giovani, dei suoi coetanei.

    Siamo nel pieno del terremoto di “Tangentopoli” che sancisce la fine della Prima Repubblica ma anche il sogno di tantissimi giovani che si sono affacciati carichi di ideali alla politica. Andrea Ceccherini rivolge l’attenzione in particolare a due momenti fondamentali nella vita dei ragazzi: la scuola e il tempo libero. Scrive un pamphlet intitolato “Mai di lunedì!”, dall’efficace sottotitolo “cronaca scolastica di una battaglia vinta sui diritti che non sai” per raccontare la battagli in nome di una ordinanza del 1971 che vietava le interrogazioni di lunedì. Poi fa uscire un opuscolo dal titolo accattivante “Scandicci by night. Tutto quello che puoi fare a Scandicci di notte”. Si tratta di un “libro bianco”. Di nome e di fatto: il volumetto è provocatoriamente composto da oltre un centinaio di pagine… bianche.

    Il successo tra i giovani di queste iniziative spinge Ceccherini, radunato intorno a sé un manipolo di amici, a fondare l’associazione Giovani in Politica. E’ il primo nucleo di quello che, di lì a poco, sarà Progetto Città. Un nuovo modo di intendere l’approccio alla politica, un nuovo modo di dare sostegno ai giovani dopo il crollo della Prima Repubblica.  Tanto che tra i primi a comprendere la portata dell’iniziativa c’è uno dei più grandi protagonisti dell’Italia del dopoguerra: Giulio Andreotti. Il grande statista prende a cuore l’iniziativa, la sostiene, le apre una prima importante rete di relazioni. Sulla quale Andrea Ceccherini, con l’Assemblea dei soci e il consiglio direttivo, costruisce l’intelaiatura dell’attività di Progetto Città. Sarà una “palestra”, una scuola di formazione all’impegno civile e sociale. Come? Attraverso l’incontro e la testimonianza dei protagonisti ai massimi livelli, dalla politica al giornalismo, dall’economia alla pubblica amministrazione, dall’editoria all’impresa.

    I primi dibattiti sono promossi come ciclo di appuntamenti dal titolo “I giovani e la Politica”, a cui seguiranno poi gli incontri su “I giovani e la società” e gli appuntamenti deicati al mondo del giornalismo.

    Nell’ottobre del 1997 parte la prima sessione del Corso di formazione politica, che ha per tema i primi cinquant’anni di storia della Repubblica. Con Giulio Andreotti, partecipano  Nilde Jotti, Antonio Cariglia, Domenico Fisichella, Giorgio La Malfa, Claudio Martelli e Valerio Zanone. L’anno successivo, maggio 1998, il secondo corso: la comunicazione politica, che ha come docenti politici e protagonisti dell’informazione. Ancora Giulrtoli, Donatella Dini, Vittorio Feltri, Paolo Franchi, Mino Fuccillo, Antonio Lubrano, Curzio Maltese, Clemente Mimun, Augusto Minzolini, Guido Quaranta, Vittorio Sgarbi, Fabrizio Summonte, Mauro Tedeschini, Marcello Veneziani e Bruno Vespa. Nel marzo 199  Vannino Chiti, Lamberto Dini, Franco Frattini, Alberto Ruffo, Francesco Storace e Lapo Pistelli.

    Il successo è vasto, il grande salto nell’aria. Avviene l’anno successivo: nel giugno del 2000, grazie all’entusiastica risposta di due editori Cesare Romiti per Rcs e Andrea Riffeser Monti per la Poligrafici Editoriale. Da Progetto Città nasce l’Osservatorio permanente Giovani-Editori, che si propone di sviluppare lo spirito critico dei giovani per farne cittadini di domani da consono ai tempi: la lettura del quotidiano. Si crea una compagine sociale che vede la partecipazione di quasi venti grandi gru) parlano di oltre 2,6 milioni di studenti coinvolti (tre su quattro nelle scuole superiori italiane) con oltre 44mila professori impegnati.

    L’impegno di Progetto Città tuttavia non si esaurisce. L’attività continua nel rinnovato impegno di una squadra solida e motivata, composta in gran parte dagli entusiasti aderenti della prima ora. Continuano gli incontri, i seminari, i corsi di formazione: l’obiettivo-giovani resta sempre in primo piano, per stimolare l’impegno civile e sociale della futura classe dirigente del Paese.

    Dopo diciannove anni di incontri e dibattiti, l’Associazione entra in una fase: e la scuola di Formazione politica è pronta a riprendere il suo percorso, per celebrare i vent’anni del Movimento e per aprirsi all’Europa. Fin dal 2014.

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