
“Gli elementi della competitività”: l’incontro con Micaela Le Divelec Lemmi
Lo scorso 25 novembre si è tenuto un nuovo incontro del ciclo “Gli elementi della competitività” organizzato da Progetto Città in collaborazione con Banca Cr Firenze. La serata è stata introdotta dal nuovo direttore generale della Banca Cr Firenze, Pierluigi Monceri, ha visto come ospite della serata Micaela Le Divelec Lemmi, vicepresidente di Gucci, un marchio il cui lusso è riconosciuto in tutto il mondo, simbolo dell’eccellenza del made in Italy. Dallo scorso settembre Micaela Le Divelec Lemmi è anche amministratore delegato della Richard Ginori che Gucci, nei mesi scorsi, ha salvato dalla chiusura. Il vicepresidente di Gucci, fiorentina, intervistata dal direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini, ha ripercorso la storia della griffe che dirige, un marchio che ha alle spalle novant’anni di attività, un’attività tutta fiorentina che deve ad un ragazzo di 16 anni, Guccio Gucci, la sua origine. Oggi il marchio Gucci, appartiene alla francese Kering ma continua a portare nel mondo la sua fiorentinità.
“La scelta che Gucci ha fatto e continua a fare – ha spiegato la vicepresidente del Gruppo – è puntare sulla qualità del prodotto, che può farci riconoscere agli occhi internazionali come elemento distintivo. Le radici del marchio e la fiorentinità per Gucci sono elementi caratterizzanti. Così, anche se abbiamo sedi diffuse, la redazione creativa a Roma e la sede a Milano per le attività più propriamente commerciali e legate al mondo della moda, il quartier generale è sempre rimasto a Firenze”. L’amore di Gucci per Firenze è stato dimostrato di recente anche con il salvataggio della Richard Ginori. “Una scintilla nata in modo bizzarro, perché stavamo cercando fornitori che potessero realizzare i servizi dei piatti e le porcellane per la collezione casa di Gucci e saremmo dovuti andare all’estero, visto che l’unica azienda italiana che poteva farlo era la Richard Ginori, ma si trovava in dissesto finanziario”. Non è stata un’acquisizione semplice perché la Kering non era inizialmente favorevole ma grazie ad una mostra sulle meraviglie della Richard Ginori organizzata da Cristina Acidini il parere è diventato favorevole ed è cominciato il percorso per verificare la fattibilità del progetto, progetto che è stato realizzato con successo.